È il momento giusto per acquistare o vendere casa?
Le previsioni del mercato immobiliare per il 2022 sono positive? Il mercato immobiliare italiano è in ripresa o in crisi?
Tralasciando fattori che caratterizzano i mercati locali, ad esempio agevolazioni fiscali, leggi comunali o regionali, situazione economica di una specifica area geografica, chi decide di acquistare o vendere casa lo fa per le stesse ragioni.
Da Parigi a Milano, da New York a Roma fino a Tokio i single, le coppie con o senza figli, le famiglie numerose agiscono sotto la spinta dei medesimi bisogni.
Si cambia città per motivi di lavoro o personali, si decide di cambiare stile di vita e spostarsi in campagna o in città, c’è chi a bisogno di una casa più grande o più piccola perché è cambiato il nucleo famigliare e chi crea la sua famiglia dopo aver finito gli studi e trovato un lavoro.
Inoltre il mercato immobiliare è sempre più influenzato da ciò che avviene non solo a livello locale ma anche in altre città e nazioni.
Su questo punto vorrei attirare la tua attenzione.
Qual è il momento migliore per vendere casa?
Quando si tratta di mettere in vendita la propria casa o acquistarla, la maggioranza delle persone si lascia guidare da spinte emotive.
Nonostante consigli e raccomandazioni, le persone decidono oggi e sperano di vendere in una settimana oppure si mettono alla ricerca di una casa e vogliono trovarla prima possibile.
Il mercato immobiliare è condizionato da mille fattori. Per questo comprare o vendere è una scelta da prendere sempre dopo aver valutato attentamente la situazione di un’area geografica, di una città, di una nazione, del mercato del lavoro, dell’inflazione, degli stipendi.
In breve, se la circolazione del denaro in un preciso momento è favorita o frenata da fattori come la crescita o il calo del potere d’acquisto delle famiglie, è evidente che questo ha effetti immediati sul mercato immobiliare. Potere di acquisto in aumento = maggiore spinta ad acquistare, l’equazione è semplice.
Eppure le persone decidono di vendere o acquistare solo quando si presenta il bisogno e raramente quando ci sono le condizioni più favorevoli per realizzare l’affare migliore.
Vendere casa o acquistare: ampliamo in nostri orizzonti.
Guardiamo la televisione e usiamo Internet ogni giorno e le nostre scelte sono condizionate da ciò che vediamo e sentiamo.
Per questa ragione anche le informazioni sull’andamento del mercato immobiliare non solo italiano, finiscono per influenzare la nostra opinione su come stanno andando le cose.
Come ho scritto, guardare solo al trend del mercato immobiliare è sconsigliato. Dobbiamo ampliare la nostra conoscenza, valutare la condizione delle persone, delle imprese, osservare l’andamento dei prezzi delle materie prime, se l’edilizia è favorita o svantaggiata, se ci sono settori importanti per un paese che potranno trainare la crescita economica oppure frenarla, com’è accaduto per la manifattura in Italia che, dalla fine del 2020, ha reagito meglio rispetto alle attese contribuendo a limitare il calo del PIL.
Partendo da queste considerazioni, ho cercato di prevedere l’andamento del mercato immobiliare per il 2022, anche gettando uno sguardo fuori dall’Italia per disegnare un quadro più ampio delle tendenze che, presto o tardi, influenzano il comportamento di compratori e venditori in ogni parte del mondo.
Previsioni per il mercato immobiliare in Italia nel 2022.
Rileggendo i dati forniti da Nomisma (nota società di ricerche di mercato e consulenze) sulla situazione del mercato immobiliare italiano negli ultimi due anni, si conferma la tendenza per il 2022.
In sostanza, gli stessi fattori trainanti del mercato immobiliare nel 2020, si riconfermano per il 2022, come ho scritto nell’articolo sull’andamento del mercato immobiliare”.
- Maggiore interesse per le abitazioni più grandi;
- Richiesta di abitazioni con spazi verdi;
- Aumento delle richieste per abitazioni fuori dai grandi centri urbani, in città di provincia e comuni più piccoli;
- In aumento la richiesta di abitazioni più performanti del punto di vista del risparmio energetico.
Fra i vantaggi per il mercato immobiliare ritroviamo la proroga il superbonus 110%, con scadenze differenziate e variazioni di cui parlerò in un prossimo articolo.
Un dato molto importante che riguarda il superbonus110%, previsto dal Decreto Rilancio per gli interventi di riqualificazione energetica e sismica degli immobili, è il suo iter particolarmente complesso che rischia di favorire, sempre secondo Nomisma, “fasce del Paese più equipaggiate in quanto a grado di istruzione, condizione occupazionale, età e reddito.”
“Al 15 marzo 2021, secondo i dati ENEA, sono appena 6.512 i cantieri inaugurati; ma quello che sorprende è che i condomini siano ancora “fermi al palo” mentre si è mosso il mercato legato agli edifici unifamiliari e alle unità immobiliari autonome” fa notare Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo Nomisma e coordinatore di Nomisma Opera.
Vivere in provincia non è più un sacrificio. Anzi.
La situazione del mercato immobiliare in casa dei nostri vicini come Spagna, Francia e Gran Bretagna in qualche modo conferma la stessa tendenza: sempre più persone lasciano le metropoli e le grandi città in favore della periferia e delle città di provincia, soprattutto in ragione dell’aumentato costo della vita nei grandi agglomerati urbani ma anche di una maggiore consapevolezza verso temi ambientali.
Sempre più persone scelgono uno stile di vita più rilassato, è un ripensamento totale dei valori che in passato hanno spinto verso i centri urbani e che oggi per molti rivelano più difetti che pregi, soprattutto nei rapporti sociali.
Diversamente da un ventennio fa, le città di provincia oggi garantiscono servizi che soddisfano tutte le esigenze; gli spostamenti verso i grandi centri urbani sono più facili e veloci, i servizi alla persona sono sempre più capillari, gli acquisti online permettono di essere autosufficienti anche in mancanza di grandi centri commerciali, scuola e servizi online sono sempre più integrati.
La sbornia da grande città è finita?
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